giovedì 4 febbraio 2010

Il rituale della rasatura

Parliamo quest'oggi di una pratica caduta in disuso con l'avvento di rasoi elettrici e quant'altro: "Farsi la barba". Il rito della rasatura nella bottega del barbiere di quartiere, cui fino a qualche decina di anni fa si affidavano pressoché tutti gli uomini ha perso il suo fascino e la sua utilità. Quello che questo blog vuole fare è rivalutare questo antico piacere squisitamente maschile.
Innanzi tutto ricordiamo come la barba può essere importante come elemento di stile o di moda. La rasatura di quest'ultima è una pratica che affonda le sue radici nell'antichità. Il rasoio più antico si deve alla civiltà Egizia, un reperto risalente al 3000 A.C. conservato al Museo del Louvre di Parigi, è uno strumento a forma di coltellino con la punta un po’ ricurva. Sempre gli Egizi successivamente crearono un rasoio a forma lunata e un rasoio formato da due lame unite al centro da una piccola griglia. Alessandro Magno era un fanatico della perfetta rasatura per sé e per tutti i suoi soldati. Proprio da questa esigenza nacque un più comodo rasoio che si ripiegava nel manico detto "culter tonsorium". Nel 300 A.C. fu aperta a Roma la prima bottega di barbiere alla quale seguirono molte altre. Il fatto curioso è che questi barbieri chiamati "tonsores", oltre a fare barba e capelli, estraevano denti e si improvvisavano chirurghi per piccoli interventi. Fino all'ottocento infatti, in italia queste categorie rimasero unite. Il primo rasoio di sicurezza, con lame usa e getta, fu inventato nel 1895 dall'imprenditore americano King Camp Gillette, che lo perfezionò nel 1914 usando l'acciaio inossidabile.

Per una rasatura perfetta ci si deve affidare a delle regole:
Fase preparatoria: accurata detersione ‘cosmetica’ della pelle. Si comincia con un impacco con panno caldo (cui è possibile aggiungere anche essenze benefiche), quindi si passa all’applicazione di creme: il vapore riscalda, deterge e dilata i pori della pelle.

Insaponatura con saponi specifici e non aggressivi (spesso a base di olio di mandorle) e pennelli (in setole animali e non sintetiche). Si esegue una sorta di massaggio con il pennello intriso di schiuma.

Si aggiunge acqua sul viso per evitare che la schiuma secchi troppo.

Rasatura (con lama nuova o, in alcuni casi, lama personale)

Seconda applicazione di panni caldi con cui si toglie la schiuma residua (nei mesi più caldi è bene aggiungere dei cubetti di ghiaccio nei panni per alternare con delicatezza l’effetto caldo a quello fresco e tonificare la pelle).

Nuovo massaggio ‘estetico’ con preparati ‘trattanti’ in crema ad azione lenitiva, ammorbidente ed idratante post barba.

L’uso del rasoio elettrico garantisce più velocità e praticità ma non è adatta a tutti i tipi di pelle (quelle molto sensibili, ad esempi, o in presenza di barba ‘dura’). La rasatura manuale assicura invece una precisione maggiore, se eseguita con la necessaria calma ed attenzione, ed è più rilassante e rinfrescante.

1 commento:

  1. Ineccepibile, mi permettere di aggiungere che la miglior setola per il pennello da barba è quella di Tasso. Posseggo, infatti, uno splendido pennello della "Truffett & Hill" (1807 Londra). Per la soluzione emolliente post-rasatura consiglierei un infuso di rabarbaro.
    Pregevolmente, Suo M.

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