mercoledì 27 gennaio 2010

Il braccio nel cielo: la nobile Arte della Falconeria

Nel XIII secolo Brunetto Latini dava alcune nozioni di falconeria nel suo "Tesoro".

Dante Alighieri, sempre nel XIII secolo, verseggia:

"L'anima che corre al richiamo
si assomiglia al falcone che vola al logoro
quale il falcone che prima à piè' il mira
indi si volge al grido e si protende
per lo desio del pasto che là il tira
lo spirito disdegnoso si paragona al falcone disilluso
come il falcon, ch'è stato assai sull'ali
che senza veder logoro od uccello
fa dire al falconiere. oimè tu cali,
discende basso onde si mosse snello
per cento ruote e da lungi si pone
del suo maestro disdegnoso e fello"

Disciplina venatoria molto antica e nobile, la cui origine viene fatta risalire agli antichi Egizi, simile alla caccia con il felino.Importante fu la diffusione delle tecniche arabe per la Falconeria, più raffinate di quelle europee e portate in occidente soprattutto con le Crociate. D'esempio é l'utilizzo del cappuccio in sostituzione della cigliatura, cappuccio che si presentava differente dall'attuale, ma che era comunque importante per tranquillizzare l'animale.
In Europa ebbe un momento di particolare fortuna nel Medio Evo che ebbe il suo apice sotto il regno dell'imperatore Federico II, autore di un trattato dal titolo De arte venandi cum avibus ("sull'arte di cacciare con gli uccelli").Per l'imperatore, una giornata senza Falconeria era una giornata persa. Anche quando era in battaglia riusciva a ritrovare ritagli di tempo in cui andare a caccia col falco. Durante l'assedio di Parma, però, i parmensi si accorsero della sua assenza e approfittarono dell'occasione per uscire dalle mura e massacrare il suo esercito. Hobby ,quindi, che comporta forti costi.
Idea di Federico era che il Falconiere praticasse questa attività non per il carniere, ma per addestrare il suo falco meglio degli altri e per farsi onore durante la caccia.

In questi ultimi vent'anni si è iniziato ad allevare anche rapaci notturni, dando così la nascita ad un'altra disciplina chiamata Guferia, che si orienta soprattutto sui cugini notturni dei consueti falchi. Va sottolineato anche il forte messaggio implicito nel "lanciare il proprio uccello in caccia"per poi vederlo tornare agile e fiero... giorno o notte che sia...



Bibliografia: Camerini G., Falconeria. L'arte antica di addestrare e cacciare con i falchi, , 2006

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